Forte respiro di Anonimo 4

Forte respiro

Un suono che suona lontano irrompe nelle mie viscere e compare all’orizzonte in direzione del tramonto e poi sempre più vicino, le vibrazioni si fanno più forti e il ritmo primitivo mi trascina inerme.

Sono tamburi, sono djambé, sono xilofoni, sono coperchi, sono pelli, oggetti vibranti che in un lento affluire aumentano e poi ancora.

Aumenta il suono, aumentano le pulsazioni, vibriamo, siamo un tutt’uno, siamo terra, siamo aria, la sabbia calda del tramonto accoglie l’aderenza intermittente dei piedi e gli dona leggerezza.

Incroci di vite, cravatte, dreadlock, pelli chiare, scure, età, occhi, in un unico battito, in un’unica dimensione primitiva, la vita.

Là dove ci spogliamo di ciò che ci riveste, del nostro fare, siamo solo anima, solo energia; ci sfioriamo, ci accogliamo, siamo in assenza di gravità e continuiamo a ballare e suonare fino all’ultimo raggio di luce.

Ora mi aggrappo a questo profondo sentire e forte respiro la speranza ed il desiderio incombe.

Ho bisogno di tornare a pulsare.

Ho bisogno di vita.

In ricordo di Venise Beach , Los Angeles

Settembre 2019

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